Perdersi può essere spaventoso, per chi viaggia. Soprattutto per chi ha una meta precisa, tabelle di marcia da rispettare.
Ci sono poi persone che non vedono l’ora di perdersi, di abbandonare la strada già percorsa mille volte, cogliere uniche occasioni di conoscenza.
Perdersi così può durare un attimo oppure anni.
A volte, perdersi significa prendere distanze.
Può essere una pausa o un lavorare incessantemente andando verso altri orizzonti.
Ognuno di noi cinque, in questi mesi, sta vivendo così: a modo proprio, il perdersi nell’arte (o dell’arte). E Radar 5:11, un progetto che vive di noi, non può che rimanere sospeso.